Scuola di fantasia by Gianni Rodari

Scuola di fantasia by Gianni Rodari

autore:Gianni Rodari [Rodari, Gianni]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2020-02-14T23:00:00+00:00


Scrittori e collane

Questo limite non ha impedito la formazione di un notevole gruppo, ormai, di scrittori affermati e capaci, stimati anche fuori d’Italia, che dedicano in tutto o in parte il loro lavoro ai ragazzi; non ha nemmeno impedito la nascita di collane assai interessanti, in cui compare, per esempio, il meglio della produzione straniera, per ora soprattutto occidentale; di collane di divulgazione scientifico-culturale quali, durante il fascismo, in un periodo di chiusura totale delle frontiere ideali e di provincialismo culturale e pedagogico, non sarebbero potute apparire.

Ma si pensa – o forse sono io, per deformazione personale, che lo penso – quanto di più o meglio avrebbe potuto fare un’editoria robusta e, nell’insieme, piena di iniziativa come la nostra razionalizzando meglio i suoi sforzi, adottando metodi produttivi – in fase redazionale – più moderni, chiamando a una più intensa collaborazione il mondo pedagogico.

Un altro limite è rappresentato dalla scarsa considerazione in cui tuttora è tenuto tra noi lo scrittore per ragazzi dall’insieme della società culturale, quasi che mettersi al servizio dei ragazzi, delle famiglie, della scuola, fosse un’attività poco dignitosa, da lasciare a chi non ha saputo trovare altri campi di affermazione, del resto oggi tanto numerosi e tanto facili. L’umiltà di Tolstoj e di Stevenson che hanno prodotto capolavori rivolgendosi direttamente al pubblico infantile o giovanile, non fa scuola da noi abbastanza spesso come si potrebbe desiderare. L’accademico anglosassone o sovietico non disdegna di destinare direttamente ai ragazzi opere di divulgazione. E perché non dovrebbe essere così? Nessuno meglio di chi è andato più avanti degli altri nella fisica, nella chimica, nello studio della storia, nella conoscenza dei classici, può offrire le sintesi chiare, eloquenti, ricche di stimoli di cui i ragazzi hanno bisogno e che certo non può offrire loro chi, per scrivere un lavoro divulgativo, deve accontentarsi di cucire in fretta poche nozioni banali, in un campo che non padroneggia completamente, nel quale egli non riesce a distinguere l’essenziale dal secondario. Noi soffriamo ancora delle conseguenze di un concetto aristocratico della letteratura e della cultura duro a morire, anacronistico, nell’epoca in cui letteratura e cultura non possono restare privilegio di pochi, e meno che mai attività di corte. Soffriamo anche del pregiudizio contro la letteratura infantile dettato e diffuso da Benedetto Croce – un uomo, tra l’altro, del quale abbiamo sempre pensato: che peccato che una bella storia d’Italia per i giovani non l’abbia scritta lui, che sapeva dominare i fatti e le idee con tanta ricchezza e sapeva scrivere con tanta chiarezza.

A questo residuo aristocraticismo si deve, forse, la mancanza d’interesse della critica letteraria per tutto ciò che si fa per i ragazzi: come se non potesse essere compito della critica distinguere – posto che il problema interessi ancora – ciò che è arte da ciò che è cultura, ciò che è poesia da ciò che è gioco; mentre il livello della produzione nazionale non avrebbe che da guadagnare da un’osservazione intelligente dei risultati.

Si dirà che dei libri per ragazzi debbono interessarsi gli specialisti. Di tali specialisti, per fortuna, ne abbiamo in Italia.



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